Sai che in Italia il mal di schiena colpisce circa 15 milioni di persone e rappresenta la causa più frequente di assenteismo dal lavoro?
Ma da cosa derivano dolori alla schiena e conseguenti disagi? Non sempre si tratta di eventi traumatici e improvvisi, anzi, a provocare il dolore sono per lo più abitudini e posizioni sbagliate, costanti e ripetute che, apparentemente innocue, possono provocare nel tempo profondi danni.
Una malocclusione dentale può a sua volta provocare disturbi all’intero sistema posturale. Essendo infatti strettamente collegati articolazioni mandibolari (ATM), colonna vertebrale, muscoli della faccia, del collo e della schiena, quando l’arcata dentale non coincide in modo ottimale o almeno accettabile, possono insorgere problemi che possono espandersi anche a livello posturale e provocare dolori alla testa, al collo o alla schiena.
Lo gnatologo è il medico odontoiatra che si occupa di migliorare e correggere il funzionamento di tutto il sistema: delle ossa mascellari, dei muscoli, dei denti e delle articolazioni mandibolari. Quando il tutto non funziona e compaiono i sintomi, si parla di Disturbi Cranio-Cervico-Mandibolari (DCCM). La soluzione per “rilassare” i muscoli e l’ATM si trova spesso in un piccolo apparecchio mobile trasparente simile ad una mascherina: il bite.
Quest’ultimo viene realizzato su misura in base alle impronte del paziente ed è capace di contrastare i problemi di una scorretta occlusione delle arcate dentarie in quanto, una volta collocato nella bocca, è in grado di portare la mandibola in una posizione diversa, migliore, più corretta.
IL BRUXISMO
Si tratta di una condizione che i medici definiscono parafunzionale, cioè un qualcosa che va oltre la normale funzione di masticazione e deglutizione: è quasi una patologia che porta inconsciamente a stringere (serramento) e/o sfregare tra di loro (digrignamento) i denti, di solito in momenti di particolare sforzo o stress, oppure durante il sonno REM,senza alcun controllo volontario. Se il digrignamento diventa un fattore costante e continuato nel tempo questo provoca un sovraccarico con malfunzionamento dei muscoli e delle articolazioni mandibolari, disallineamenti delle arcate ed un consumo eccessivo dei denti da sfregamento dello smalto.
Anche in caso di bruxismo il bite rappresenta una valida soluzione per proteggersi dal sovraccarico: pratico da usare, lavabile in acqua fredda con un semplice spazzolino da denti e del dentifricio, si conserva in un’apposita custodia e si mette solitamente prima di andare a dormire.
IL BITE SPORTIVO
Quando siamo concentrati, tesi o nervosi quasi inconsciamente stringiamo i denti (ricordiamo il famoso modo di dire “stringi i denti!”). Quando un atleta si allena o gareggia questo movimento è frequente, naturale e involontario. Infatti, nonostante questo meccanismo sia naturale, il serrare i denti e le mascelle induce compressione dei muscoli della mandibola e pressione eccessiva sui denti. Si innesca così il rilascio in eccesso di ormoni come il cortisolo e si compromette la performance; ciò produce e autoalimenta stress, stanchezza e distrazione. Molti ricorderanno di aver visto in televisione degli atleti (ad esempio sciatori o motociclisti famosi) che subito dopo la gara si toglievano dalla bocca qualcosa (il bite) per consegnarlo ai loro collaboratori.
Per completezza è bene ricordare che il paradenti che indossa chi fa sport di contatto assolve a tutt’altra funzione (protezione da possibili traumi dentali), ed è costruito in modo diverso rispetto ad un bite.
Il bite diventa quindi lo strumento in grado di migliorare in maniera naturale le prestazioni degli atleti proprio perché, bilanciando l’occlusione, riequilibra la postura e ripristina la coordinazione motoria, migliorando l’efficienza e il rendimento fisico. Così si garantisce anche un minor consumo di energia e una migliore espressione della forza fisica e mentale.
Vuoi saperne di più? CONTATTACI
info@milaneschi.it oppure
contatta direttamente il dottore: studio@milaneschi.it
Telefono: 055 910 2104